L'uovo sbattuto

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Ancora una parola ci sfugge
giacché saremmo stati assenti
il giorno in cui la professoressa
d’italiano, o di chissà cos’altro,
la districò in classe quando
era ancora  tempo d’imparare
e la mente ne era capace.
O fors’anche sonnacchiosi,
distratti, apatici allo studio.
Non c’era ancora verecondia:
si sbagliava poiché il dì prima
aveva abbondato la pigrizia,
lasciando il tempo prezioso
galoppare in altra prateria.
L’uovo scosso è sublime solo
se si mesce albume e tuorlo.
E marcio non sia già l’uovo.

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