Le giuste gesta

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Le gocce che precipitano in terra
fecondano, spurgano, mondano
e ritornano al sommo del colmo.
Il demandato è stato assolto,
per cui ragion è gIà spintonata
d’altra: porsi in attesa di chiamata.
Che vita elevata è quella dei nonni:
esistenza di sorrisi e di lacrime,
di mosse azzeccate e di azzardi,
d’amore e d’amore ancora.
Le lenzuola non divengon lise
mai se le si usa con parsimonia
e con il garbo che portano in sé
da quando vennero intrecciati
i fili minuscoli da cui son composte,
se perlustrate da occhio fino.
Vita e vita da formiche laboriose
costruirono tutto il mondo,
il mondo in cui furon annessi
per amore figlio e figlio vostro.
Quanto lavoro fondamentale
faceste, avete fatto e fate
al fine di far nascere cotanto dono
e siffatta grazia per voi,
ancor prima per i vostri figlioli,
ancor dopo per Valentina:
la nipote, il sunto di vostra vita.
Per quanto, per come, per dove,
i precursori restan i nonni.
In principio furono due figlioli,
poi, a loro volta, genitori
e or appunto i lumi sulla Terra,
l’aiuto garantito, l’isola al largo
lambita da onde e marosi,
vale a dire il porto sicuro
da attraccare le navi: rinfrancarsi
e ripartire, accostarsi e salpare.
Un uccellino si posa su di un ramo
e raccoglie le alucce: osserva,
si netta le piume, poi riparte
con gli occhi al cielo rivolti.
Così narran già le sue piume
prima ancora del primo volo.
E cari loro... i nonni sono
le pagliuzze da cui il primo fuoco
diede la vita alla vita nuova.
Sono i pilastri indiscutibili del poi,
giacché senza salde fondamenta
neanche il primo piano reggerebbe
alla forte spinta gravitazionale.
I prati erano in fiore allora
quando vi prometteste l’amor che
come un sottobottiglia non si crepa
mica, anche se il vetro posto su
s’infranse a colpi di sorte sbadata.
E poi per quanto si ha dato finora,
proseguire a dar è cosa somma.
Il fatto è che pochi se la sentono,
i nonni son i suddetti pochi!
Cinquant’anni d’amore son tanti
se al giorno d’oggi considerati.
A suggellarli non poteva mancare
una fastosa gemma germogliata
nel giardino da voi asperso
dacché scerneste farlo insieme.
Cinquant’anni di sogni spartiti
prima di spegnere la luce
e darvi la buonanotte come
se quel bacio fosse il primo,
primo sotto assenso del Cielo.
Mentre il tempo è stato reo
solo di osculi non dativi
causa delle cure sopraggiunte
per i vostri prolungamenti.
Incontestabil è vostra condotta
e tanto c’è da fare ognora.
Cinquant’anni di affiatamento
sono un traguardo irraggiungibile
dai figli vostri e ciò in quanto
uno è papà da non poi tanto tempo.
Invece l’altro rimane solo figlio,
però, a ben pensar è zio di sangue.
Ma ora che si torni al vostro sodalizio
(non divagare in eccesso, zio!)
visto che è il vostro cinquantennio
d’amore, di salute. Con tanto affetto.

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