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Una falange fra battente e stipite
Lo sbrandare finito male
Aiuto trae aiuto
In due doppio peso atomico
Pronte quattro braccia
I canditi piacciono a pochi
Memorie d'olfatto
Il piolo insormontabile
Ghiacciata nella grondaia
Sabia an circol
L'esame di ammissione
Risveglio in cima a una sequoia
Ma mancan le istruzioni!
Nave ONG rigurgitante
La sfilata incessante
Su, alimentiamolo!
Incrocio di due strade
Cangiare lieve
L'imponderabile scelta
Incrocio di visus
Due rose fan conoscenza
Fusto cavo
L'assioma pago
Ogni bene sul tavolo
Eccesso di spavalderia
A calci sul podio
La sinistra, di un mancino
Antenati
Pulviscolo cognitivo
Nel dubbio, gli asini volano
Vicino di banco accovacciato
Le ali spolverate
Masso dal peso tenue
Il raggiro è in agguato
Una cattedra in principio
I pilastri del ricovero attrezzi
L'avvocato dei ghiacciai
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Categoria:
L'Amicizia
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Piangere durante un temporale
senza impermeabile né cappello,
nesssun intervento richiama
poiché nessuno sta piangendo.
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Una poesia a caso...
I giudizi inutili
Al posto nostro, fantomatici altri
come meglio avrebbero agito
dal momento che solo dopo
dicono:” Cos’hai fatto! matto!”?
Fare bene da mane a sera
è forse la cosa più difficile
in cui essere possa misurarsi.
Si sbaglia per imparare,
o almeno così afferma chi
sbaglia senz’alternativa
fra imbroccarla o mancarla.
Lo scranno dell’accusa
di malfattori e ghiaccio pullula:
tante tonache contro uno
vestito con imbarazzo, ubbia
per il proprio destino spinto
giù da un dirupo per mano
(ricordate?) di fantomatici altri.