Si contorce le mani il ricco nel vedere il suo patrimonio corroso da mordaci tarme della peggior specie: le Banche. Si restringe il povero nelle spalle e nello stomaco, con il cappello voltato e vuoto all’ingresso di una chiesa. La mano della crisi tocca e fruga nella tasca del possidente; si ripara in quella del poveraccio occupando il ristretto spazio che fino a poco tempo fa era riservato alla questua supplicata e ottenuta. I nuovi poveri fuori delle chiese voltano ora i cappelli di marca: segno ormai fatuo di vita abbiente.