O solitari alberi
che da oggi in poi
siete chiamati a far compagnia
alla mia logora solitudine;
ditemi voi col vostro frusciare
qual ardimentosa impresa
e qual possente errare
nei chiari occhi d’una donzella
sapran rifarmi luccicare.
L’anima mia rimane inquieta,
ma la mia bocca non vuol imprecare
per non divenire com’una preda
di leone o di un qualunque altro animale.
Non chiedo altro né sorte migliore:
voglio tornare ad amare l’amore.