Giornale di bordo per sé

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Due favelle tanto accoste
da parlarsi dentro,
intanto il fine è lo stesso:
per non rovinare niente.
Godere ad interrompersi
e ricominciare da altro punto,
visto che dopo l’allunaggio
è spaventevole pensare
ai prati e ad altre voci,
senza certezze di riavere.
Atterrammo sull’amore
prima che ne parlassimo,
poiché quando io quando tu,
tracciavamo questo disegno
sull’intonso libro dell’Universo
esso era in ombra. Eppure
da quel primo bacio, è finito
l’ossigeno liquido per ritornare.

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