L'amor è rimanenza

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Quant’altro si possa pensare,
il pensiero umano rimane
la meraviglia più gigantesca
del Mondo. Un rametto tira
fuori germogli dopo, vinta
la stagione della morte,
sapendo che un nuovo sole
gliene darà nuova forza.
Gli umani obbediscono
invece al loro genio innato
per afferrare il ramo
posto più su da ultimo,
e così ritrovare il sole.
A chi è dato di amare?
E a chi altri è permesso
di porre mente l’eterno?
Eppure il genere umano
è l’unico a poter sbagliare
apposta e assai spesso
inciampa per pigrizia,
per svogliatezza, per caso
potendo fare tutt’altro.
L’amor che anima il genere
umano è suo e suo soltanto,
tant’è che soltanto l’uomo
potrà salvare il Creato
minacciato da su e da giù,
dal fuoco e dall’acqua,
dall’uomo in parte
e dall’uomo preservato.
A pensarci, il pensiero umano
è il boia e l’indulgenza,
l’artefice e lo sterminatore,
il cappio e la cesoia
per tranciare la pena
e ridurla in reminiscenza.
I figli, i nipoti sono
la strada che si calpesta,
la via che proseguirà anche
quando l’ultimo fossato
sbarrerà il proprio passo
e da dietro un maldestro
urterà chi lo precede.
E sempre qualcuno segue,
qualcuno prima viene.

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