Il freddo invernale reso severo
dal tempo andato, da occasioni
giammai colte, dai nostri sogni
rimasti sogni e da quei molti
sbocciati, fioriti e ora appassiti
stringe la gola, riattizza il fuoco
e si fa beffa dei ricordi.
È difficile andare avanti
con la sporta greve in spalla,
ma il freddo pungente esorta
mai cedere alla primavera
ciò che passa prima e dopo.
La mente piena di niente
rigetta il ben pensare
se recrudescenza di stagione
infierisce nei pensieri.
Ma la primavera diagnosticata
incipie solerte nel pensiero
prima che sulla pelle, salda
l’andato e il tempo a venire
alla piglia di canne sul finire.