Phon sul cerone

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Cielo d’acciaio adesso che
il sole stenta riscaldar
e le nubi gli fanno da scudo,
come le dighe a un fiume.
Uccelli han smesso di cantare,
le lucertole di zampettare
sul marciapiede di casa:
freddo dentro, freddo fuori,
meglio patire riparati.
L’essere sta sottomesso
alla realtà inalterabile.
È tempo del pensiero,
di fantasie e macchinazione.
Poiché all’autunno, all’inverno
i quali adesso incedono,
le cognizioni riscaldano
un futuro ancora struccato.

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