Dallo spioncino nessuno
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A solo pensarci non mi basta più.
Siamo felici forse?
Ci completiamo nelle carenze
mie e quelle piccole tue?
La mia mano buona
finora, oggi ha retto sicura
una bella pipa di schiuma,
cioè nulla in mano a nessuno.
E il fumo saliva lento
mentre io con il pensiero
mi costruivo il tuo bel viso.
Una lacrima ha accennato
a offuscarmi quel camino
che poc’anzi tenevo fra le mani:
pensarci non mi basta.
Il mio cuore, giunto a metà
forse, vorrebbe battere all’impazzata
con una buona ragione di farlo.
Non voglio te per possederti,
ma per integrare e finire me stesso.
Perché non v’è scopo a vivere
senza una ragione grande.
Gli anni avanzano implacabili
sulla nostra separazione
e sul nuovo anno che si dilegua,
uno vecchio da festeggiare
la nascita del nostro amore, muore.
Vieni a me mia principessa
e comandami di svuotar la pipa
dove è arrivata, senza finirla.
Prendiamoci per mano
e camminiamo sulle difficoltà,
sulle gioie, sulla mia vita e la tua
non lasciando mai quella stretta.
Pensarci non mi basta,
e a te mia silenziosa principessa?
Non guardar la cosa che mi manca:
nessuno riuscì a rendermela.
E poi non ti voglio veder triste:
sorridi pure se ti va;
non voglio commiserazione
e non vado cercando lacrime.
Al contrario, voglio nettare
le tue gote di delusione intrise
e al contempo detergere le mie,
visto che il nettare incolore
secreto dai miei occhi e dai tuoi,
altro non fa che accecare
il mio passo e quello tuo.
Non me ne importa niente
se ti sorreggono tre gambe
(due tue e una presa a prestito
a un medico che l'ha sentenziata
e a un mastro che l'ha costruita).
Perché l’amore che io cerco,
che io imploro e ancora spero,
non vuole la perfezione
agli occhi del Mondo intero:
ne vuole una relativa per chiunque,
ma assoluta per noi due.
Pensare che tu esista
non mi basta più,
fumare una buona pipa
non mi basta più,
vedere i realizzati, gli arrivati
a qualcosa (a detta loro…)
non mi basta più.
Tu mi basterai, amore mio,
seppure con qualche difettuccio,
e spero solo di bastarti anch’io.