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- Categoria: Il mio cammino
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Rima sugli eccessi di sol
e di piova rendon frolla
e feconda la terra
su cui ara a mani nude
il poeta, con la gola secca
e anco le anche a mollo.
E chiedon: “Singhiozzo?”
Una luce nel cielo
incoronata di faville,
indirizza l’andare
verso il giusto lido.
Perché chi non crede
in Dio, seppur godendo
delle sue meraviglie
(la terra, le montagne,
i mari, il cielo… l’uomo),
non può trovar un senso
nello sbocciare di un fiore,
come in bimbo che cresce.
In fondo (se ci pensiamo)
non esisterebbe gioiello
senza puntiglioso intervento
di sapiente fabbro orafo.
Ma allo sprone del vigile,
ci sarà sempre chi curverà
nel tratto non indicato
comunque, errando:
noncurante a quel bagliore
di sovrumano amore,
schiantandosi nella morte.