Versanti ingombri
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- Categoria: L'Amicizia
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“Pronto, mi chiamo Davide.
E tu?… Come ti chiami tu?
No-no, non ho sbagliato
numero, né interlocutrice:
voglio parlare proprio con te.
Non riattaccare, ti prego!
non voglio farti del male
e non ti voglio importunare,
bensì solo conoscerti, chissà…
Certi giorni mi manchi
e oggi è uno di quei giorni.
Non ci conosciamo ancora:
proprio per questo mi manchi,
come la luna manca alla notte
quando le nubi la celano.
Perché sbuffi? Ti annoio
di già, prima ancora di tutto?
È che mi sento tanto solo
poiché tu non ci sei ancora:
tutto deve ancora capitarci
e il tempo passa in fretta
per la mia nave ormeggiata
su quest’isola deserta.
Finora mi hai solo detto “Pronto”,
ma il fatto che non riattacchi
mi porta a pensare… sperare
che una piccola chance
tu me la stia quasi porgendo:
è così o mi sto illudendo?
Sì, è così: non sento più sbuffare
e la calma ora invade
il cavo che ci fa da tramite.
Tin-tin… 'il credito sta per terminare'!
Eppure ho caricato il cellulare
stamani, con te nei pensieri
e la speranza nel cuore.
Mi dici o no il tuo nome
prima che il gestore telefonico
ci metta in bocca l’addio?…”.
Al che, dall’altro lato,
una voce effeminata, con entusiasmo
risponde:”E io sono Mario!”.