Alla luna

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Quantunque dalla luna
non si possa pretendere
un risvolto più benigno
alla propria condizione dispiegata
sotto l’abbaglio del giorno,
ci si rivolge a essa
quando si resta soli a sera.
“Luna, luna delle mie chimere,
fa’ da specchio alla saggezza
di padre sole e dell’avo vento.
Proietta il tuo barbaglio
abbacinante di nitidezza
sulle iridi dei sonnacchiosi,
affinché la notte non sia
sempiterno teatro di malinconia.

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