Davanti e dietro più nessuno

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Presso l’ufficio di collocamento
dei cuori solitari
ce n’è ancora uno
che attende il suo turno,
con una frustrazione addosso
che rasenta l’assurdo.
Gli fu detto anni fa
che per le sue attitudini
il tempo di attesa
poteva essere lungo
o addirittura infinito…
Il dubbio di costui
è che il suo nominativo
comparve già sul display luminoso
anni e anni or sono
(come si spiegherebbe altrimenti?),
ma che le lacrime copiose
gli impedirono di decifrarlo…
Dunque che ci fa ancora in coda,
ormai depresso e solitario?
Non ha cuore per strappare il biglietto.
Ma l’attesa ora avrà ancora senso?

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