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È una coltre di caligine
non mai dissolta allora
a fare da sfondo
al nostro annoso rapporto
che non conosce il fondo.
L’amicizia ha il suo potere
e, per quanto muti in fattezze,
sa dare alla stretta di mano,
come a un pudico bacio,
a un finale arrivederci,
il piacere di una volta.
Un tempo una sera
ci eccitava. Ora solo nebbia.
Qualsiasi cosa io avessi letto
scritto dalla tua mano,
mi avrebbe fatto piacere.
Non mi scrivesti niente
invece, ma te ne andasti
solo. Le tue mire eran altre
deduco, e non ti biasimo.
Però il vuoto assoluto
che mi hai lasciato,
ancora nessuna a colmarlo
è venuta. Ti amavo…
da tempo non ti amo più,
visto che mi mancan oggi
i motteggi che non mi scrivesti.
Poiché non può mancare
il sole alla notte buia
non avendola mai illuminata.
Se io dovessi per forza
dirti il male che mi hai fatto
e poi sapendo di farmelo,
te lo esprimerei in un flato!
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