Sulle rotaie di emozioni
che trasportano la nostra vita
allo splendore della sua completezza,
mi capitò (per fatale volere)
di prendere la tua carrozza, mamma.
La grazia infinita del tuo sorriso
è l’energia, è la scintilla
che trasmette ancor oggi il movimento
a un corpo altrimenti solo greve,
statico, inanimato, gelido.
La locomotiva di un treno
che conobbe il deragliamento
quand’era ancora nuovo…
Una locomotiva mastodontica
di forza e carica di amore,
trainante le sue carrozze
(dalla prima fino all’ultima)
con la stessa identica energia
e un’invincibile passione.
Questa è la poesia dell’ultimo vagone.